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venerdì 25 marzo 2016

Nuove fioriture

Oggi pomeriggio passeggiata con Maurizio B. e Alessandro.

Niente lavori impegnativi, ma solo una sistematina alla staccionata che poi dovrà essere consolidata, piccole pulizie ed eradicazioni di qualche infestante (laurocerasi e palmette).   

Le chiome degli alberi sono ancora spoglie, ma guardano verso le cime si comincia a vedere del verdolino per via delle prima foglioline che stanno spuntando.

Le fioriture primaverili si alternano


Nel sottobosco sono scomparse ormai i campanellini,  i denti di cane e la qui rara scilla.

Continuano a dominare gli anemoni, seguiti dai ranuncoli favagelli.


Notate (per la prima volta?) piantine delle monete del papa (Lunaria annua) in gruppi e sparse non lontano dall'ingresso di via Boves.

Lunaria annua




Le pervinche (Vinca minor) sono in piena fioritura, ma quest'anno sembrano in tono minore.



Presso l'ingresso di via Boves si è aggiunta alla comunissima falsa ortica (Lamium purpureum) il fiore della chelidonia (Chelidonium majus) detta anche erba dei porri




Gli alberi più maestosi

Misurate ad altezza del petto tre querce fra le più grandi:
  • In fondo al sentiero dei noccioli: circonferenza 212 cm
  • a destra del sentiero dei noccioli: circ. 195 cm
  • sotto il laghetto basso: circ. 185 cm

Fauna

Osservate molte ovature di anfibi in fase di maturazione nel laghetto basso, dove l'acqua però comincia a scarseggiare e solo un paio in quello della bacheca. Ci saremmo aspettati di trovarne molti altri, ma forse non abbiamo cercato abbastanza.

Da un laghetto presso il parcheggio dello stadio si è levata in volo una coppia di germani

Sentito nella stessa zona il tamburellare del picchio. Osservati tre nidi dei medesimi.

Nido di picchio al centro dell'oasi in un tronco di robinia morto

Dettaglio

Il tronco che ospita il nido
Due nidi di picchio lungo la via Boves

Dettaglio

Il tronco che ospita i nidi


sabato 12 marzo 2016

Fauna marzolina

Post 4/5 del 12/3/16

La temperatura si è alzata, le giornate si sono allungate e all'oasi compaiono segni di vita animale: insetti che volano di fiore in fiore e anfibi che, appena usciti dal letargo, hanno intrapreso la fase riproduttiva.

Ovviamente non mancano gli uccelli. Il picchio si fa sentire con il suo tamburellio.

Ovature di anfibi


Dovrebbero essere uova di rana dalmatina, ma sentiremo gli esperti. Viste 5 nel laghetto della bacheca. Era solo una pochi giorni fa. 



25 e forse più le ovature nel laghetto basso, quello che si prosciuga facilmente. Forse qui l'acqua si riscaldata prima che negli altri.

Nei laghetti alti, quelli verso il parcheggio dello stadio, non si è visto nulla. In quelli verso la via Sprelunga non abbiamo avuto il tempo controllare. 




Insetti vari


Una silvia dalle foglie rosse visitata da un imenottero


Sul sentiero ci è capitato di vedere posarsi diversi insetti. Il tempo di inquadrarli e sparivano. Probabilmente si infilavano sotto le foglie secche. Solo questo, piuttosto grosso, si è lasciato fotografare in abbondanza. Cercheremo di capire di cosa si tratta. 

La rispota è arrivata da FNM (Forum Natura Mediterraneo) che ringraziamo. Si tratta di una regina di bombo. Impossibile riconoscere la specie esatta dalla foto. Quella più diffusa è Bombus terrestris

Si aggirava per il sentiero principale, forse appena uscita dal letargo. I bombi di una colonia affidano la sopravvivenza della stirpe alla regina, l'unica a sopravvivere all'inverno, finito il quale, comincia a cercare cibo sui fiori, a costruire il nido e a deporre le uova per ricreare da capo il suo sciame. 



In volo sono passate alcune farfalle, la maggio parte cedronelle di color giallo. L'unica che si è posata, su un fiore di falsa ortica, e si è lasciata fotografare è questa, decisamente più chiara, quasi biancastra.

Probabilmente cedronella femmina (Gonepteryx rhamni)

 

giovedì 10 marzo 2016

Rari fiori del sottobosco


Maurizio Z. questa mattina ha fatto un sopralluogo e qualche foto con il cellulare.


Da esperto conoscitore dell'oasi ha scovato i fiori più belli a cominciare dal dente di cane (Erythronium dens-canis), rarissimo nel Parco delle Groane (come attestato dall'Atlante della flora di Luca Gariboldi). Ricordiamo che questa specie è protetta.

 

Ha documentato poi la presenza del campanellino invernale (Leucojum vernum) e della scilla (Scilla bifolia) che non sono particolarmente rari nel parco, ma nell'oasi sì.

Campanellini invernali

Scilla


Foto anche a narcisi prossimi alla fioritura. Purtroppo non sarebbero selvatici, un po troppo gialli, ma di origine ornamentale, trovati nlla zona alta, vicino ai campanellini.

Un agrifoglio (Ilex aquifolium) sembra un cespo di insalata riccia. L'agrifoglio è una specie ben presente all'oasi e si direbbe che si riproduca spontaneamente. 





Visto anche un picchio all'opera senza riuscire a fotografarlo. Appena estratto il telefono è fuggito. Forse il picchio non ama le nuove tecnologie. Per corteggiare la femmina infatti preferisce tamburellare i vecchi tronchi con il becco.


Le foto di oggi ci permettono di arricchire l'elenco delle specie del sottobosco (flora nemorale) che fioriscono fra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. Sfruttano la luce che filtra fra le chiome degli alberi prima che appaiano le foglie. 
Ieri abbiamo visto l'anemone nemorosa, abbondantissima, il ranuncolo favagello, la viola e i primi fiori della pervinca, che quanto ad abbondanza non dovrebbe deludere. Vedremo prossimamente.
Oggi Maurizio ha documentato le rare quanto preziose presenze del campanellino invernale, della scilla e soprattutto del dente di cane. Speriamo che queste piccole popolazioni, ridotte ora al lumicino, possano consolidarsi e magari espandersi nei prossimi anni.