Oggi si è svolto il primo controllo degli
hair tube. 2 su 6 sono risultati positivi. Si è povveduto a rilevare le coordinate a raccogliere i reperti e a ripristinare la funzionalità di ciascuno.
Si è colta l'occasione per fare un breve giro, accompagnati da chi l'oasi la conosce bene. Non sono mancate nuove osservazioni.
Si è notato che, con tutta probabilità, anche il
tasso (
Taxus baccata). oltre al castagno e all'agrifoglio (vedi post precedente) si riproduce spontaneamente.
Si direbbe che la zona del canalone presso la via Boves, sia abbastanza umificata. Diffuse le
pervinche.
Sono presenti alcune piantine di
alloro (
Laurus nobilis), specie mediterranea che sembrerebbe naturalizzata, oltre a numerosi esemplari di una
palmetta (palma da datteri?) ovviamente alloctona, propagatasi da qualche giardino o forse da coltivazioni in vaso. É in corso il contenimento.
Sempre nel canalone ci sono dei
laurocerasi (
Prunus laurocerasus) alti anche un paio di metri. Per questi, che contribuiscono al consolidamento delle pareti del canalone, si procederà a un contenimento ponderato.
Approfittando del sopraggiungere di altri volontari storici di Legambiente, si sono ottenuti altri ragguagli sulla situazione iniziale dell'oasi in merito a laghetti, vegetazione e presenza di alcune specie di alberi.
Così abbiamo avuto conferma che il cosiddetto
laghetto storico è quello vicino all'ingresso dello stadio, mentre quello posto a ovest del sentiero principale, presso la bacheca, era anch'esso già esitente alla nascità dell'oasi ed è stato allora ampiamente rimodellato e allargato. Lo chiameremo quindi "
laghetto vecchio" (o laghetto dietro alla bacheca).
Si sono identificati alcuni esemplari di alberi preesistenti all'istituzione dell'oasi (
farnie,
castagni e
ciliegi). Tutti i
pini silvestri sono stati piantati dopo il 1992. Incerta invece è la situazione delle
roveri. Morto un vecchio esemplare e anche alcuni di nuovo impianto. Per questa ed altre specie cercheremo di fare il punto la prossima primavera, alla ripresa della vegetazione.
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Un ciliegio all'ingresso da via Boves ha la corteccia
incisa circolarmente: un segno di scarsa considerazione
della natura. Per fortuna l'albero sopravvive |
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Un piccolo tasso cresciuto spontaneamente. Nei pressi
un altro è ancora più piccolo. |
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Una strana palmentta sta infestando l'oasi nella zona nord.
La maggior parte degli esemplari sono di questa dimensione |
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Alcuni sono decisamente più grandi, come questo. Queste
palmette vengono sradicate, ma per ora l'opera è incompleta. |
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Un magnifico pino silvestre cresciuto in una zona dove
inizialmente c'erano solo rovi |
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Un ciliegio nella stessa zona che sopra |
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Un grande ciliegio preesistente all'oasi |
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Altro esemplare di ciliegio più vecchio dell'oasi |
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Una piccola fusaggine o cappello del prete.
Nell'oasi non è rara e gli esemplari più
sviluppati in autunno sono vistosissimi. |
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Il laghetto basso è colmo d'acqua. Probabilmente il fondo ora tiene meglio. Di
certo raccoglie le acque che scolano dalla parte alta dell'oasi, dove il ghiaccio
si è sciolto, attraverso il canaletto che si vede nella foto in basso a destra. |