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venerdì 25 settembre 2015

L'autunno può attendere

L'estate è finita, ma girando per l'oasi solo a fatica si scorgono i primi segni dell'autunno.

Foglie a terra per le forti piogge. Tutto ancora molto verde, pochissime le foglie che cominciano ad assumere colori caldi.


Frequenti i biancospini carichi di bacche rosse




Bacche a profusione sui biancospini. I cappelli del prete, che più avanti si arrosseranno, per ora si notano poco. Rari e isolati i fiori, quasi inesistenti.

Poche farfalle ma sempre interessanti. Molte invece le libellule di due specie. Sympetrum (rossi) a volontà e anche nel bosco. Alcune bellissime Aeshne (grosse, azzurre e sempre in volo) ma niente foto.

É ormai un ricordo il tornado dell'agosto 2014 che ha squassato il bosco e creato un enorme lavoro ai volontari, senza contare il vandalismo che ha infierito sulle staccionate. Ora finalmente tutto è completamente in ordine. Sentieri a posto, staccionate idem. Rimane qualche albero divelto, peraltro vivo, in zone poco raggiungibili. Ma questa è la natura. 

Sono stati avviati dei lavori sugli stagnetti.

Qualche imprevisto non manca. Nel prato della parte bassa è caduto recentemente un grosso gelso. In compenso lì l'erba lì è perfettamente rasata... anche troppo per un'oasi a cui forse converrebbero prati semiselvatici, più ricchi di biodiversità e più sostenibili.

Pochissimi i rifiuti, insomma tutto molto pulito. I panettoni presso l'ingresso delle stadio fanno la loro parte.

Zona sud

Già all'ingresso dell'oasi si notano le chiome ancora ben verdi e folte.
Solo un carpino comincia ad arrossarsi 

Foglie a terra per le forti piogge dei giorni scorsi 

Il laghetto nei pressi della bacheca è stato scavato e approfondito

Finalmente le staccionate sono tutte in ordine, Speriamo che durino.
In questo tratto del sentiero mancano all'appello alcuni grandi alberi:
castagni e querce abbattute l'estate 2014 da un tornado

La natura non perde tempo e polloni di castagno sono già rispuntati

Il sentiero dei noccioli

In fondo al sentiero dei noccioli una vite inselvatichita si arrampica sugli alberi.

Una vecchia quercia ha perso diverse branche, ma
conserva il suo aspetto imponente 

Zona nord


Presso la via Sprelunga il sentiero corre prima fra due fitte cortine di rovi, per poi aprirsi presso i laghetti.



In questa zona, forse perché più aperta troviamo gli ultimi fiori della stagione

Infiorescenza tardiva di salcerella (Lythrum salicaria).

Idem

Sulle stessa pianta anche un paio di ragnatele
Uno dei laghetti è coperto da un pioppo bianco. L'albero, nonostante tutto è vivo e il laghetto non ne soffre. La zona non è facilmente raggiungibile.

Foto aerea del laghetto coperto dal pioppo, caduto nell'estate 2014.
Il laghetto appare come un ammasso confuso di vegetazione. In alto il tronco
del pioppo bianco con rami e foglie, sotto uno strato verde di lenticchie d'acqua

Nei pressi del laghetto una quercia rossa (da verificare).
Forse sarebbe da eliminare perché alloctona e invasiva

La zona ecotonale al limite nord dello stadio
Alcune foglie della vite del Canada cominciano ad arrossarsi

Fra i pochi fiori quelli delle verga d'oro


La zona appena a nord dello stadio ha una vegetazione bassa ed è molto soleggiata. É l'ideale per le farfalle e altri insetti, fra cui le libellule che vengono qui a scaldarsi e a pasturare dai vicini stagnetti.

Questa dovrebbe essere un argo bronzato (Lycana phlaeas)

Idem

Una cavolaia minore

Un Sympetrum striolatum. Numerosi gli esemplari di questa specie.

 
Cavalletta

Zona bassa


Il prato  è perfettamente rasato. Sulla sinistra della
foto un grande gelso è caduto a terra
La bacche del cappello del prete non sono ancora mature.
Nel corso dell'autunno tutta la pianta, bacche e foglie
comprese, diventerà rossa 


La scaletta, gravemente danneggiata nell'estate 2014,
è ormai sistemata come meglio non si poteva

La zona dei laghetti sud


Qui siamo presso il parcheggio dello stadio. I laghetti sono cinque. Uno è interessato da lavori di scavo per una messa in sicurezza da asciutte. 

Qui sono stati eliminati molti Spini di Giuda, ma non tutti,
per lasciare una testimonianza di questa strana presenza. 

Questo è lo stagnetto più lungo. Vari i Sympetrum presenti
oltre ad una Aeshna, probabilmente A. mixta. In un altro vicino
coppie di Sympetrum in tandem stanno deponendo le uova.

Una ltro laghetto dove sono in corso lavori di miglioramento.
Era completamente ricoperto dalla vegetazione.

venerdì 27 dicembre 2013

1° controllo degli hair tube

Oggi si è svolto il primo controllo degli hair tube. 2 su 6 sono risultati positivi. Si è povveduto a rilevare le coordinate a raccogliere i reperti e a ripristinare la funzionalità di ciascuno.



Si è colta l'occasione per fare un breve giro, accompagnati da chi l'oasi la conosce bene. Non sono mancate nuove osservazioni.

Si è notato che, con tutta probabilità, anche il tasso (Taxus baccata). oltre al castagno e all'agrifoglio (vedi post precedente) si riproduce spontaneamente.

Si direbbe che la zona del canalone presso la via Boves, sia abbastanza umificata. Diffuse le pervinche.

Sono presenti alcune piantine di alloro (Laurus nobilis), specie mediterranea che sembrerebbe naturalizzata, oltre a numerosi esemplari di una palmetta (palma da datteri?) ovviamente alloctona, propagatasi da qualche giardino o forse da coltivazioni in vaso. É in corso il contenimento.

Sempre nel canalone ci sono dei laurocerasi (Prunus laurocerasus) alti anche un paio di metri. Per questi, che contribuiscono al consolidamento delle pareti del canalone, si procederà a un contenimento ponderato.

Approfittando del sopraggiungere di altri volontari storici di Legambiente, si sono ottenuti altri ragguagli sulla situazione iniziale dell'oasi in merito a laghetti, vegetazione e presenza di alcune specie di alberi.
 
Così abbiamo avuto conferma che il cosiddetto laghetto storico è quello vicino all'ingresso dello stadio, mentre quello posto a ovest del sentiero principale, presso la bacheca, era anch'esso già esitente alla nascità dell'oasi ed è stato allora ampiamente rimodellato e allargato. Lo chiameremo quindi "laghetto vecchio" (o laghetto dietro alla bacheca).

Si sono identificati alcuni esemplari di alberi preesistenti all'istituzione dell'oasi (farnie, castagni e ciliegi). Tutti i pini silvestri sono stati piantati dopo il 1992. Incerta invece è la situazione delle roveri. Morto un vecchio esemplare e anche alcuni di nuovo impianto. Per questa ed altre specie cercheremo di fare il punto la prossima primavera, alla ripresa della vegetazione.

Un ciliegio all'ingresso da via Boves ha la corteccia
incisa circolarmente: un segno di scarsa considerazione
della natura. Per fortuna l'albero sopravvive
Un piccolo tasso cresciuto spontaneamente. Nei pressi
un altro è ancora più piccolo.
Una strana palmentta sta infestando l'oasi nella zona nord.
La maggior parte degli esemplari sono di questa dimensione

Alcuni sono decisamente più grandi, come questo. Queste
palmette vengono sradicate, ma per ora l'opera è incompleta.

Un magnifico pino silvestre cresciuto in una zona dove
inizialmente c'erano solo rovi

Un ciliegio nella stessa zona che sopra

Un grande ciliegio preesistente all'oasi

Altro esemplare di ciliegio più vecchio dell'oasi

Una piccola fusaggine o cappello del prete. 
Nell'oasi non è rara e gli esemplari più
sviluppati in autunno sono vistosissimi.

Il laghetto basso è colmo d'acqua. Probabilmente il fondo ora tiene meglio. Di
certo raccoglie le acque che scolano dalla parte alta dell'oasi, dove il ghiaccio
si è sciolto, attraverso il canaletto che si vede nella foto in basso a destra.