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Visualizzazione post con etichetta Erythronius dens-canis. Mostra tutti i post
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sabato 12 marzo 2016

Fioriture del sottobosco

Post 3/5 del 12/3/16 

Oltre ai vari lavori oggi è stato possibile effettuare un accurato controllo delle fioriture del sottobosco che ci permettono di aggiungere alcune precisazioni a quanto affermato nei post dei giorni scorsi .

La prima precisazione è che i campanellini ci sono!

Campanellini invernali (Leucojum vernum)

Dominano alla grande gli anemoni (Anemonoides nemorosa).
Maurizio Z. ha notato che ce ne sono di due tipi, uno con foglie verdi, quello più diffuso e un altro con foglie rossastre. Forse quest ultimo ha anche la foglie e i fiori più piccoli. Non troviamo riscontro in letteratura di questa differenza. Cercheremo di capire meglio se questa variabilità è tipica della specie.

Anemone a foglie verdi

Anemone a foglie rossastre

Al ronchetto potrebbe essere presente anche qualche raro esemplare di anemone a fiori gialli (Anemonoides ranunculoides), come ci è sembrato, ma per averne conferma occorrono altre osservazioni.

Seguono ranuncoli favagelli (gialli), abbastanza diffusi, viole (diversi cuscini sparsi).
Le pervinche cominciano solo ora a fiorire e vedremo più avanti quale sarà la loro consistenza.  

I campanellini che non avevo visto prima ci sono. Formano un bel gruppo localizzato di un metro di diametro, ma ce ne sono anche altri esemplari isolati e sparsi.      



Un'altra bella notizia è che il dente di cane (Erythronius dens-canis), rarissimo nel parco delle Groane, gode di una situazione è migliore di quella immaginata. Per quanto ne sappiamo è tutto concentrato in un unica zona, anche questa di circa un metro di diametro. Ne  abbiamo contati forse 18 esemplari. Il fatto che la specie sia tutta concentrata in un unica zona rende la sua presenza piuttosto precaria, ma le condizioni delle piantine sembrano ottime.







Vista invece una sola scilla. Ce ne potrebbero essere altri esemplari, ma sembra che questa sia la specie più a rischio. Speriamo che questo bellissimo fiore si possa diffondere. Altrove come al Caloggio (punta sud del Parco delle Groane) è decisamente più diffusa e nel PLIS del Pereg (Lurago d'Erba è abbondantissima.



Altri fiori

Entrando nell'oasi da via Boves si nota facilmente un bel narciso, per ora solitario. Più avanti ne  fioriranno altri. Si tratta di un fiore da giardino, non selvatico. 





Fra i fiori selvatici, ne troviamo anche altri, magari meno appariscenti o molto comuni, come quelli nelle zone aperte nel prato basso (pratoline, veroniche e false ortiche) o ai margini del bosco.

Una foto le dedichiamo alla falsa ortica (Lamiunm purpureum) che, sul margine sud ovest dell'oasi verso il parcheggio, forma un bel tappeto colorato.


 

giovedì 10 marzo 2016

Rari fiori del sottobosco


Maurizio Z. questa mattina ha fatto un sopralluogo e qualche foto con il cellulare.


Da esperto conoscitore dell'oasi ha scovato i fiori più belli a cominciare dal dente di cane (Erythronium dens-canis), rarissimo nel Parco delle Groane (come attestato dall'Atlante della flora di Luca Gariboldi). Ricordiamo che questa specie è protetta.

 

Ha documentato poi la presenza del campanellino invernale (Leucojum vernum) e della scilla (Scilla bifolia) che non sono particolarmente rari nel parco, ma nell'oasi sì.

Campanellini invernali

Scilla


Foto anche a narcisi prossimi alla fioritura. Purtroppo non sarebbero selvatici, un po troppo gialli, ma di origine ornamentale, trovati nlla zona alta, vicino ai campanellini.

Un agrifoglio (Ilex aquifolium) sembra un cespo di insalata riccia. L'agrifoglio è una specie ben presente all'oasi e si direbbe che si riproduca spontaneamente. 





Visto anche un picchio all'opera senza riuscire a fotografarlo. Appena estratto il telefono è fuggito. Forse il picchio non ama le nuove tecnologie. Per corteggiare la femmina infatti preferisce tamburellare i vecchi tronchi con il becco.


Le foto di oggi ci permettono di arricchire l'elenco delle specie del sottobosco (flora nemorale) che fioriscono fra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. Sfruttano la luce che filtra fra le chiome degli alberi prima che appaiano le foglie. 
Ieri abbiamo visto l'anemone nemorosa, abbondantissima, il ranuncolo favagello, la viola e i primi fiori della pervinca, che quanto ad abbondanza non dovrebbe deludere. Vedremo prossimamente.
Oggi Maurizio ha documentato le rare quanto preziose presenze del campanellino invernale, della scilla e soprattutto del dente di cane. Speriamo che queste piccole popolazioni, ridotte ora al lumicino, possano consolidarsi e magari espandersi nei prossimi anni.   

sabato 28 marzo 2015

La primavera avanza

4° sabato di lavoro nel mese di marzo. Si corre contro il tempo per eliminare gli ultimi alberi pericolanti o comunque segnalati dalle autorità del parco, prima che, con la fine del mese, si chiuda la stagione silvana .

Martedì dopo Pasqua i volontari si troveranno ancora per sistemare le numerose ramaglie rimaste a terra.

Non si perde l'occasione per qualche osservazione naturalistica.

Il sottobosco in questo periodo è coperto da silvie fiorite (Anemone nemorosa)

Il taglio degli alberi

Si taglia uno spino di Giuda (Gleditsia_triacanthos) caratterizzato da enormi spine presenti sui rami e sul tronco. É una specie di origine americana che poco ha a che fare con la flora nostrana e per quasto va contenuta. Alcuni esemplari saranno lasciati in loco.  

Per guidare la caduta dell'albero spesso si utilizza una lunga fune.

L'albero si impiglia fra i rami e non cade. Per abbatterlo
occorre effettuare un secondo taglio più in alto.

Segue una prima sramatura
Si taglia una grossa robinia che incombe sul sentiero



Una prima incisione a cuneo serve a determinare il lato della caduta

Il momento della caduta

C'è chi assiste dal sentiero

Lo spezzamento del tronco

La flora nemorale

La silvia è il fiore del momento.



La pervinca (Vinca minor) è presente a piccoli gruppi


Il ranuncolo favagello (Ranunculus ficaria) è discretamente rappresentato



Il dente di cane (Erythronius dens- canis), rarissimo nel Parco delle Groane, è presente con una piccola popolazione che non era mai stata notata prima. Si tratta quindi di una bella sorpresa. In questo periodo è già sfiorito. Nelle foto alcune piantine ben riconoscibili dalle foglie maculate e un fiore andato in seme.


  

 

Alberi e arbusti

Sono in fiore i cornioli (Cornus mas) e i prugnoli (Prunus spinosa)



Purtroppo non tutto quello che si vede nell'oasi riguardo alla flora è positivo.
Notato un biancospino con il tronco profondamente inciso da un taglio che tuttavia sembra non aver patito. Si stanno diffondendo nuovamente delle palmette che andranno estirpate come già gli anni scorsi.

Fauna


Per quanto riguarda la piccola fauna e gli insetti non c'è stato il tempo di osservare molto. Si direbbe che per la maggior parte degli insetti sia ancora presto. Gli anfibi dovrebbero essere già attivi.Viste alcune farfalle fra cui questa, ridotta allo stremo, è sicuramente sopravvisuta all'inverno.


I laghetti

Scarsa le vita  visibile intorno ai laghetti che comunque si presentano ricchi di acqua e in una veste già piacevole. Uno è completamente sormontato da un pioppo bianco sradicato. Alcuni alberi morti saranno lasciati intenzionalmente nel bosco. Pare che il legno morto possa contribuire ad arricchire del 30% la biodiversità.