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martedì 7 aprile 2015

Oasi in fiore

Al mattino un giretto per l'oasi per osservare il risveglio della flora e della fauna e i lavori ancora da fare.
Al pomeriggio entreranno in azione i volontari.
La sorpresa più bella è il riconoscimento di una piccola popolazione di gerani (Geranium robertianum - da verificare), pianta poco comune al Parco delle Groane secondo il botanico L. Gariboldi.    


Fiori

Prevalgono ancora le fioriture di silvie (Anemone nemorosa) e di pervinche (Vinca mionor).

All'ingresso dell'oasi da via Boves un bel tappeto di false-ortiche (Lamium purpureum), a cui si affianca il Lamiunm album. Su entrambe si aggirano dei bombi.
In mezzo anche una comune chelidonia o erba dei porri (Chelidonium majus).






Scendendo nel vallone silvie a distesa sul fondo umido e pervinche sui fianchi.


Silvie ovunque. Una curiosità di queste è che normalmente hanno 6 petali, ma possono averne anche di più, fino a 12.

Verso il centro dell'oasi un piccolo gruppo di Ajuga rerptans


In fondo al sentiero dei noccioli la sorpresa: la colonia di erba roberta (Geranium robertianum)



 
  Erba roberta, Geranio di San Roberto Geranium robertianum

  per informazioni: 


Proseguendo nella zona a nord dello stadio incontriamo vari tipi di ranuncoli, oltre al comunissimo tarassaco e alla veronica persica che tuttavia nel bosco non sono così comuni e infatti li troviamo ai suoi margini.

Ranunculus sp. (da identificare)

Ranuncolo favagello

Tarassaco officinale

Veronica persica

Sigillo di Salomone, diffuso nell'oasi, ha i boccioli prossimi alla fioritura.

Alberi

Gioie e dolori dell'oasi.

I dolori

Dal tornado dell'estate scorsa gli alberi e i rami schiantati hanno dato moltissimo da fare ai volontari. I sentieri sono ormai messi in sicurezza (salvo alcuni lavori ancora in corso sulla scalinata), ma nel bosco ci sono ancora situazioni che richiedono degli interventi. Rami ed alberi caduti tuttavia saranno in parte lasciati sul posto. Il legno morto può arricchire notevomente la biodiversità.

Il ceppo di una albero che si è dovuto tagliare quest'inverno.
Nessuno li ha contati ma dovrebbero essere una trentina

Ramaglie ancora da sistemare. Piccoli cumuli tuttavia
possono favorire la fauna selvatica.

Numerose le radici divelte. Alcune sono state rimesse in sede e
sicuramente  emetteranno nuovi polloni

Un ramo penzola da una grossa farnia. Nel pomeriggio sarà
eliminato e tutto il sentiero per la via Sprelunga ripulito.

Le gioie

Numerosi ciliegi ricoperti di fiori bianchi segnano il ritorno della bella stagione nel bosco. Poco vistosi i fiori delle querce che tuttavia si fanno notare per il nuovo fogliame di un bel verde tenero. Nuove foglioline sulle betulle, sugli aceri, sugli olmi e sugli ontani.  Molte piante, anche delle stesse specie appena citate, sono ancora completmente prive di foglie. Le robinie saranno fra le ultime a rinverdirsi. Boccioli sui padi.


Uno dei tanti ciliegi selvatici in fioritura nell'oasi

I ciliegi in questo periodo fanno spettacolo dopo i prungoli che stanno sfiorendo

Questa farnia ha già le foglie, forse favorita dalla
posizione soleggiata.  Va considerata anche una
notevole variabilità fra i diversi individui
Infiorescenze della farnia
Olmo. La chioma è verde per la presenza dei semi.
La fioritura avviene prima della fogliazione

Pado

Spino di Giuda. Per questa specie ed altre, come la
robinia la fogliazione non è ancora iniziata

I laghetti

Cominciano a rianimarsi.  Sulla superficie camminano numerosi gerridi e svolazzano alcuni insetti. Nell'acqua alcune ovature probabilmente di rana dalmatina. Visti un girino e una rana.
I vari laghetti anche a distanza di pochi metri l'uno dall'altro presentano aspetti completamente diversi, soprattuto per la vegetazione.

Acqua limpida e buon livello per il laghetto presso la bacheca

Gerridi, semi di olmo e di salice e un girino

Il laghetto basso non tiene l'acqua. Nel pomeriggio sarà rabboccato

Il laghetto presso l'ingresso dello stadio

Alcuni laghetti sono coperti dalla lenticchia d'acqua (Lemna minor)

Ovature e rana sul fondo nel laghetto lungo

Laghetto a sud ovest

Un salice si è piegato su questo laghetto ma continua a vegetare.
Un ramo spezzato ha radicato sul fondo.

Le infiorescenze del salice raclinato sul laghetto

 

sabato 15 marzo 2014

Silvie in piena fioritura


Lavori

Oggi si è proceduto al taglio di alcuni alberi della specie spino di Giuda (Geditsia triacanthos).secondo le indicazioni dei tecnici del Parco delle Groane. Eliminata anche qualche betulla rinsecchita.
I tronchi di taglia media sono stati  trasformati in paleria per la riparazione delle staccionate. La ramaglie più sottili sono state accatastate in piccoli cumuli che possono servire da rifugio della fauna. Poichè i tagli si devono conludere entro marzo si pensa di procedere anche sabato prossimo.

Il sottobosco letteralmente imbiancato dalle silvie

Qualcuno nel frattempo ha provveduto a un giro di pulizia.

I 7 laghetti della zona sud

Al termine dei lavori abbiamo tentato di rilevare con il GPS la posizione dei 7 laghetti della zona sud. Ci siamo anche posti il problema di identificarli con nomi o sigle. Durante una discussione è emerso che i due laghetti già esistenti nel 1991, cioè da prima che si creasse l'oasi, sono due, uno quello più vicino all'ingresso dello stadio, che si è formato fra le fondamenta e le macerie di una biglietteria demolita, l'altro è quello che si incontra alla sinistra del sentiero, proveniendo dalla via Boves, dietro alla bacheca. Questi due sono stati allargati e sitemati nei primi tempi dell'oasi e per molti anni sono rimasti gli unici nella zona sud.

Da qualche parte ci dovrebbero essere delle foto dell'epoca. Speriamo di riuscire a recuperarle 

Qui altri cinque laghetti sono starti creati durante la sistemazione operata alcuni anni fa dall'ERSAF al fine di facilitare la ripoduzione degli anfibi. Quattro sono nella radura vicina al parcheggio dello stadio, più in alto rispetto al sentiero, un altro invece è sotto il sentiero. Quest ultimo ha sempre avuto una scarsa capacità di conservare l'acqua e infatti anche oggi alcune ovature di rana rossa sembravano a rischio. 

Si ricorda che la piccola fauna selvatica è protetta dalla legge (RL n.10/2008) e sono protetti anche i luoghi di riproduzione degl anfibi.

Le fioriture del sottobosco

All'oasi oggi erano in piena fioritura le silvie (Anemone nemorosa).

A proposito delle silvie leggiamo su Gev Lombardia - Gruppo boschi: I semi sono dispersi dalle formiche e ciò fa sì che la pianta si diffonda lentamente (0,50 m/anno). La sua presenza segnala che il bosco in cui si trova è antico e non un imboschimento recente.

C'erano anche viole, pervinche, false ortiche e ranuncoli favagelli.

I campanellini invece sono già sfioriti.

Ranuncoli lungo il il sentiero

Poche ancora le pervinche


Il laghetto lungo il sentiero

Quando è pieno l'acqua arriva alla base del tronco a destra

Il laghetto della ex biglietteria.
É coperto di lenticchie d'acqua, con tife e giunchi ai bordi

Oavature di anfibi, probabilmente di rane rosse