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giovedì 30 aprile 2015

Senza parole

Forse qualcuno le parole le dovrebbe trovare, magari i genitori di quei simpatici ragazzi che si sono dedicati a queste bella impresa. E se fossero stati degli adulti? Beh, allora ci sarebbe da preoccuparsi davvero... ma più che altro per loro.

Ignoti si sono accaniti con  i parapetti del sentiero al Fosso del Ronchetto.

Sono stati segnalati ieri mattina, 6 tratti di parapetto (dodici pali) divelti o spezzati nel sentiero alto nelle vicinanze del sentiero gasometro e dove erano caduti i due grandi castagni, il tutto abbandonato sul sentiero.

Nella giornata volenterosi cittadini li hanno rimossi dal sentiero e posizionati dove stanno ora. 
Il 18 aprile era stato buttato in uno stagno il chiusino di un pozzetto della rete idrica (già recuperato). Uno dei parapetti abbattuti era stato già oggetto di danneggiamenti e ripristinato il 18 aprile!

Nella zona dei castagni





Presso il metanodotto




giovedì 16 aprile 2015

La primavera corre in fretta al Ronchetto

In questo periodo le fioriture delle varie specie si susseguono rapidamente.

Aglio orsino

Solo una settimana fa nel bosco spiccava ovunque il bianco dei ciliegi ed ora i petali cadono come neve ad ogni minimo refolo di vento .

Qualche ciliegio fiorisce ora come quello nel prato basso.

Uno degli ultimi ciliegi ancora fioriti

Cominciano a fiorire i biancospino e i padi.


Biancospino

Primissime infiorescenze del pado


Si apprestano a farlo le sanguinelle e i sambuchi.

Nel sottobosco continuano a fiorire alcune pervinche. Le silvie ci sono ancora ma non fanno più l'effetto tappeto.

In fioritura il lamium, la chelidonia ed il geranio robertiano. Abbastanza diffusi i ranuncoli e non sono isolati i gruppi di Ajuga reptans.

Una bella macchia di chelidonia, fiore modesto ma che fa la sua figura

Spuntano nuovi fiori. Trovato un gruppetto di Allium ursinum, raro al PRG secondo il botanico Gariboldi.
Abbondantissimo al Parco di Monza, nell'oasi del Caloggio non si è mai visto. Riappare lungo il Lambro a Briosco.




Forse più comuni la Glechoma hederacea e il Geranium molle, rispettivamente  .

Glechoma hederacea

Glechoma hederacea dettaglio del fiore

Geranium molle

Geranium molle dettaglio del fiore

Alcune piante di tarassaco sono già in seme.

Tutte le piante (de verifcare lo spino di Giuda) ormai hanno emesso le foglie. Le robinie, che sono fra le ultime, hanno cominciato.

[da completare]

martedì 7 aprile 2015

Oasi in fiore

Al mattino un giretto per l'oasi per osservare il risveglio della flora e della fauna e i lavori ancora da fare.
Al pomeriggio entreranno in azione i volontari.
La sorpresa più bella è il riconoscimento di una piccola popolazione di gerani (Geranium robertianum - da verificare), pianta poco comune al Parco delle Groane secondo il botanico L. Gariboldi.    


Fiori

Prevalgono ancora le fioriture di silvie (Anemone nemorosa) e di pervinche (Vinca mionor).

All'ingresso dell'oasi da via Boves un bel tappeto di false-ortiche (Lamium purpureum), a cui si affianca il Lamiunm album. Su entrambe si aggirano dei bombi.
In mezzo anche una comune chelidonia o erba dei porri (Chelidonium majus).






Scendendo nel vallone silvie a distesa sul fondo umido e pervinche sui fianchi.


Silvie ovunque. Una curiosità di queste è che normalmente hanno 6 petali, ma possono averne anche di più, fino a 12.

Verso il centro dell'oasi un piccolo gruppo di Ajuga rerptans


In fondo al sentiero dei noccioli la sorpresa: la colonia di erba roberta (Geranium robertianum)



 
  Erba roberta, Geranio di San Roberto Geranium robertianum

  per informazioni: 


Proseguendo nella zona a nord dello stadio incontriamo vari tipi di ranuncoli, oltre al comunissimo tarassaco e alla veronica persica che tuttavia nel bosco non sono così comuni e infatti li troviamo ai suoi margini.

Ranunculus sp. (da identificare)

Ranuncolo favagello

Tarassaco officinale

Veronica persica

Sigillo di Salomone, diffuso nell'oasi, ha i boccioli prossimi alla fioritura.

Alberi

Gioie e dolori dell'oasi.

I dolori

Dal tornado dell'estate scorsa gli alberi e i rami schiantati hanno dato moltissimo da fare ai volontari. I sentieri sono ormai messi in sicurezza (salvo alcuni lavori ancora in corso sulla scalinata), ma nel bosco ci sono ancora situazioni che richiedono degli interventi. Rami ed alberi caduti tuttavia saranno in parte lasciati sul posto. Il legno morto può arricchire notevomente la biodiversità.

Il ceppo di una albero che si è dovuto tagliare quest'inverno.
Nessuno li ha contati ma dovrebbero essere una trentina

Ramaglie ancora da sistemare. Piccoli cumuli tuttavia
possono favorire la fauna selvatica.

Numerose le radici divelte. Alcune sono state rimesse in sede e
sicuramente  emetteranno nuovi polloni

Un ramo penzola da una grossa farnia. Nel pomeriggio sarà
eliminato e tutto il sentiero per la via Sprelunga ripulito.

Le gioie

Numerosi ciliegi ricoperti di fiori bianchi segnano il ritorno della bella stagione nel bosco. Poco vistosi i fiori delle querce che tuttavia si fanno notare per il nuovo fogliame di un bel verde tenero. Nuove foglioline sulle betulle, sugli aceri, sugli olmi e sugli ontani.  Molte piante, anche delle stesse specie appena citate, sono ancora completmente prive di foglie. Le robinie saranno fra le ultime a rinverdirsi. Boccioli sui padi.


Uno dei tanti ciliegi selvatici in fioritura nell'oasi

I ciliegi in questo periodo fanno spettacolo dopo i prungoli che stanno sfiorendo

Questa farnia ha già le foglie, forse favorita dalla
posizione soleggiata.  Va considerata anche una
notevole variabilità fra i diversi individui
Infiorescenze della farnia
Olmo. La chioma è verde per la presenza dei semi.
La fioritura avviene prima della fogliazione

Pado

Spino di Giuda. Per questa specie ed altre, come la
robinia la fogliazione non è ancora iniziata

I laghetti

Cominciano a rianimarsi.  Sulla superficie camminano numerosi gerridi e svolazzano alcuni insetti. Nell'acqua alcune ovature probabilmente di rana dalmatina. Visti un girino e una rana.
I vari laghetti anche a distanza di pochi metri l'uno dall'altro presentano aspetti completamente diversi, soprattuto per la vegetazione.

Acqua limpida e buon livello per il laghetto presso la bacheca

Gerridi, semi di olmo e di salice e un girino

Il laghetto basso non tiene l'acqua. Nel pomeriggio sarà rabboccato

Il laghetto presso l'ingresso dello stadio

Alcuni laghetti sono coperti dalla lenticchia d'acqua (Lemna minor)

Ovature e rana sul fondo nel laghetto lungo

Laghetto a sud ovest

Un salice si è piegato su questo laghetto ma continua a vegetare.
Un ramo spezzato ha radicato sul fondo.

Le infiorescenze del salice raclinato sul laghetto